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venerdì 25 febbraio 2011

L'importanza della posizione al tavolo




In una riunione di lavoro su di un classico tavolo rettangolare vedremmo la seguente situazione: il leader siede a capotavola, posizione che gli garantisce un maggiore spazio personale e visibilità; seguono a ruota le posizioni latrerali (destra e sinistra) occupate di solito dalle persone di fiducia (per capacità o servilismo); la terza posizione in ordine di importanza è quella centrale, questo perché siamo attratti dalla simmetria e quindi risulta una posizione frequentemente osservata; ultime per importanza risultano tutte le altre posizioni, perfette per chi non vuole essere notato e magari farsi una "bella dormita". Infine se vi sono due persone di alto livello gerarchico (presidente ed amministratore delegato) queste occuperanno rispettivamente le due posizione di capotavola disponibili.

Un’eccezione alla regola vale per i “leader partecipativi”, la cui posizione preferita è quella centro tavola, qui i segnali di leadership sono evidenti comunque per il maggior spazio occupato intorno a sé, magari con l’ausilio di penne, cellulare, agende, ecc.

A proposito per chi volesse vedere un esempio di leader partecipativo al tavolo si può godere l’ultima cena di Leonardo da Vinci.

Buona visione e alla prossima.

sabato 12 febbraio 2011

Mani a stop



Mostrare le palme delle mani rivolte verso l’interlocutore, indicano l’intenzione di respingere la persona o le sue argomentazioni. Questo gesto viene eseguito quando non si vuole essere coinvolti nella questione e se ne vuole stare fuori, spesso si osserva contemporaneamente il viso girato altrove

domenica 6 febbraio 2011

Segnali di dubbio




Quando osserviamo il nostro interlocutore che manifesta il gesto del labbro inferiore che sporge in avanti, magari associato all’atto di grattarsi la fronte o la testa è una delle manifestazioni di perplessità più evidenti. Se il nostro obiettivo fosse quello di convincere l'altro,allora sarà bene tenerne conto...