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domenica 28 febbraio 2010

Ma che fastidio...



In questo filmato vediamo un noto imprenditore italiano (famoso per le scarpe)inciampare in un doppio errore di pronuncia.
Il suo comportamento iniziale è molto controllato ed impostato per offrire un'immagine di sè sicura e determinata (gesticola con le mani, spalle rilassate, eloquio scorrevole) ad un certo punto tac: scatta l'ingolfamento su una parola (da scoprire...) ed è a questo punto che il protagonista offre alcuni segni che rivelano il suo fastidio. I segnali sono:
1. cambia postura (la schiena si sporge in avanti)
2. cambia il tono e la velociatà dela voce
3. fà il gesto di aprire la giacca come per far uscire la tensione accumulata.

mercoledì 24 febbraio 2010

Le gambe non mentono mai...



Chi ha potuto vedere su internet lo storico incontro tra Bill Gates e Steve Jobs non ha potuto fare a meno di notare un segnale molto evidente e durato quasi per tutto il tempo dell'intervista. Le gambe accavallate di ambedue i protagonisti in posizione contraria rispetto all'altro. Tale comportanento se mantenuto a lungo indica repulsione e disapprovazione per l'altra persona (pienamente condivisa da tutt'e due). Il significato è quello di mettere un'ipotetica barriera fra sè e l'altro. Le gambe non mentono mai...

Una presentazione di successo...



Un classico su internet. E' aprile del 1998 e Bill Gates presenta al pubblico il nuovo Windows 98. Durante la presentazione il sistema va in crash, sullo schermo gigante della sala compare il mitico Schermo Blu e non c'è verso di far ripartire Windows. Il comportamento da segnalare è quello del giovane tecnico che affianca Gates che quando si rende conto del problema intreccia subito le dita con i pollici abbassati. Intrecciare le dita indica scarsa sicurezza, tensione negativa e stress. Maggiore è la forza con la quale torcono le mani maggiore è il nervosismo.

lunedì 22 febbraio 2010

Una valutazione critica...




In questa foto vediamo l'ex presidente chirac in un atteggiamento valutativo. I gesti di valutazione vengono prodotti con la mano che si appoggia alla guancia o a mento. In questo caso il pollice e l'indice sostengono il peso della testa, questo denota scarso interesse, se non addirittura un atteggiamento critico verso l'interlocutore (confermato peraltro dalla posizione arretrata sullo schienale e dall'espressione critica). In caso di reale interesse, la mano dovrebbe semplicemente appoggiarsi alla guancia o al mento anziché sorreggere tutto il peso della testa. In presenza di un interlocutore che ci mostra tale comportamento, è nostro interesse cercare di coinvolgerlo velocemente nel discorso o almeno porre fine all'incontro.

domenica 21 febbraio 2010

Una stiratina...





Stirare la pelle all'angolo dell'occhio è un gesto che facciamo per due possibili ragioni:
1. vogliamo bloccare una lacrima,
2. reagiamo ad una forte sensazione di sgradevolezza o di rabbia, si tratta comunque di un segno di dissenso mascherato.

Nella foto in questione è sicuramente la seconda opzione, peccato non saperne il motivo...

sabato 20 febbraio 2010

Il principe delle insicurezze...



Uno dei personaggi pubblici più utilizzati da chi occupa di linguaggio del corpo è il principe Carlo d'Inghileterra. Famoso è il suo gesto di aggiustarsi i gemelli (indice di insicurezza), tale comportamento viene adottato sopratutto quando si trova in grandi spazi aperti e in presenza di diverse persone. In questa foto inoltre esibisce un sorriso sociale di circostanza (detto anche falso sorriso)neanche tanto ben eseguito, al contrario di quello della sua dolce accompagnatrice.

giovedì 18 febbraio 2010

Ora ti punto il dito...



Il dito puntato verso di noi è uno dei gesti che più ci irrita. Quante volte l'abbiamo ricevuto da genitori, insegnanti e capi. Ed ogni volta sapeva di: "te l'avevo detto..." o "ora vedi..." o ancora " che sia l'ultima volta...", ecc. Il dito puntato simboleggia un bastone, se poi viene mosso a ritmo con le parole esercita il suo massimo effetto negativo. Molte persone non si rendono conto di usarlo spesso anche con amici e colleghi, nulla di più sbagliato, infatti risulta offensivo e viene percepito come una minaccia o quantomeno una provocazione.

mercoledì 17 febbraio 2010

I due addetti chiaccheroni...



Tenere le mani sui fianchi con i pollici rivolti all'indietro significa assumere un posizione di dominanza e comunica un senso di autorità. Se qualcuno di fronte a noi manifestasse questo comportamento, ci potrebbe comunicare: "sai qui comando io" oppure "sai c'è un bel problema". L'ultima volta che l'ho osservato personalmente è stato qualche giorno fa in un centro commerciale, due addetti di reparto forse chiaccherando più del dovuto attirano l'attenzione del direttore che avvicinandosi a loro fa bella mostra di due mani sui fianchi, chissà poi perchè...

martedì 16 febbraio 2010

Ma che disgusto...




In questa foto abbiamo il magnate russo Abramovich patron del chelsey che ci offre un esempio di manifestazione di disprezzo. Tale emozione è una delle più facili da individuare, infatti è espressa attraverso le labbra strette e sollevate solo da una parte della bocca. Il disprezzo è l'unica microespressione che si manifesta su un solo lato del volto (unilaterale). Sarebbe stato interessante individuarne lo stimolo che l'ha prodotta.

lunedì 15 febbraio 2010

Un piede in fuga...



I 5 presidenti degli stati uniti posano per una foto che li ritrae insieme nell'ufficio ovale. In questa scena dove i segnali non verbali sono diversi, ci occupiamo di quello offerto da Bush junior. Quest'ultimo è l'unico dei cinque a piegare verso l'interno il piede sinistro. Questo comportamento avviene quando ci sentiamo a disagio in un dato ambiente o con certe persone, vorremmo allontanarci da dove ci troviamo, ma non possiamo farlo. In definitiva rivela un impulso alla fuga.

domenica 14 febbraio 2010

Stretta di mano gradita?




Chi non gradisce il contatto con l'altro può porgere la mano con il palmo rivolto verso il basso. Offre alla stretta solo la punta delle dita senza esercitare alcuna forza con il pollice. Questo saluto è una forma mascherata del baciamano. La persona dimostra di non gradire il contatto e contemporaneamente tratta l'altro dall'alto verso il basso e in manira sprezzante.

giovedì 11 febbraio 2010

Segni di dissenso...



In questo post propongo una sequenza che vede la presenza di due importanti top manager italiani. Ad un certo punto si può osservare Tronchetti Provera che offre un primo segnale di insicurezza attraverso le mani che si toccano sfregandosi leggermente (tipico gesto di autonforto) seguito prontamente da un gesto correttore "le mani a guglia" che al contrario indicano sicurezza (penso che il secondo gesto sia stato intenzionale). Tuttavia la parte più interessante è la reazione di Scaroni che offre un'insieme di segnali di significato certo e precisamente:
1. reclina all'indietro la schiena (rifiuto)
2. mano sulla bocca (gesto inconscio che indica non accettazione per quanto appena detto)
3. dito indice che batte all'interno dell'orecchio (altro segno di rifiuto)

mercoledì 10 febbraio 2010

La tensione va a "canestro"



Le labbra che scompaiono sono un indicatore universale di stress. La compressione delle labbra è un indicazione di sentimenti negativi, la persona che la manifesta è nervosa e ha qualcosa che non va.
Qui le labbra sono accompagnate dallo sguardo serio degli occhi. Lo stimolo probabilmente è stato la correzione subita (in pubblico) da un giornalista sulla data di un evento sportivo, infatti l'espressione passa da quel momento da sorridente a seria. Possiamo quindi ipotizzare che al sig. Kobe non piaccia essere corretto in pubblico.

martedì 9 febbraio 2010

Uno "scatto" allo scatto...



La statura e potere in politica vanno spesso d'accordo. E'stato fatto uno studio sulla relazione tra la statura e la percezione dell'autorevolezza, e si è scoperto che sono direttamente proporzionali. Un modo per contrastare la scarsa altezza è avere un'approccio energico ed autoritatio. In questo caso il presidente francese si trova in netto svantaggio per 3 a 1, non trova strategia migliore di uno "scatto felino " allo scatto della foto per colmare il gap.

lunedì 8 febbraio 2010

Una piccola bugia...




Contesto: La ex First Lady ha racconta con tono grave di quella volta che nel 1996 atterrò in Bosnia, sotto il fuoco dei cecchini. Hillary ha ricordato di essere stata costretta a scappare dall’aereo verso le autovetture per mettersi al sicuro in una base americana vicina.
Dopo qualche giorno la stampa mostra l’enorme panzana raccontata dalla senatrice. L’atterraggio, infatti, avvenne in tutta tranquillità. Ad accogliere Hillary Clinton all’aeroporto c’erano ufficiali USA, autorità bosniache e perfino una bambina di 8 anni che, per l’occasione, recitò una poesia in inglese.

Analisi:
In questo filmato vediamo la senatrice che dopo la domanda del giornalista deglutisce e successivamente chiude le palpebre per un tempo prolungato, il primo gesto indica la presenza di tensione e il secondo è legato al fatto che quando sentiamo qualcosa che non ci piace e quindi chiudiamo gli occhi come per tenere fuori quello che abbiamo ascoltato.
Altro indizio è che usa più pause del solito, inoltre non ricorre per niente a gesti illustratori, questi ultimi vengono usati per accompagnare un discorso e quando si dicono le bugie ci si tende a controllare di più riducendo al minimo i movimenti. Altro indizio significativo è un ripetitivo ahhh..ahh.. contato almeno 10 volte in 42secondi. Hillary almeno per tale performance merita un voto più alto del marito.

venerdì 5 febbraio 2010

Cercare la bugia...

Nell'ambito del linguaggio del corpo, non esiste un singolo comportamento che da solo identifichi una menzogna. La difficoltà stà sopratutto nel fatto che nella nostra società ci viene insegnato sin da bambini a mentire, un classico esempio è la mamma che ci invita a sorridere di più alle persone, a non fare una brutta espressione quando mangiamo, eccc, ecc. Da adulti poi scopriamo che le bugie sono un lubrificante delle relazioni sociali, se dicessimo sempre la verità (es. alla moglie: cara questo vestito ti stà da schifo, oppure... caro ingegnere le puzza l'aliti di sterco di vacca, ecc., ecc.) saremmo sicuramente molto soli e con tanti guai. In pratica mentire è uno strumento di sopravvivenza sociale. Ciò non toglie che le menzogne possono essere usate non solo per non farci soffrire ma anche per crearci un danno. E' qui che è bene cercare di capire come intercettarle.

giovedì 4 febbraio 2010

Le bugie del presidente...



In pochi secondi abbiamo un esempio famoso di menzogna presidenziale. Per individuare le bugie occorre sempre affidarsi ad un complesso di segnali corenti tra loro.
1. palpebre che sbattono frequentemente,
2. mani a guglia (grande sicurezza) che si trasformano rapidamente in mani intrecciate (scarsa sicurezza),
3. il tono che cambia, la voce diventa roca (è la laringe che si restringe per effetto dell'ansia),
sguardo verso il basso (scarsa sicurezza) , non guarda la telecamera e nemmeno l'intervistatore,
4. ripete la stessa parola balbettando

Non crede a quello che dice



Qui vi sono due gesti che insieme confermano la non congruenza tra parole e comportamento non verbale. Le spalle che si alzano e si abbassano possono significare: disaccordo, disinteresse o che non siamo sicuri di qualcosa. Le palpebre che si chiudono per un tempo prolungato cofermano l'ipotesi che probabilmente non crede a quello che dice a proposito dei suoi "difetti".

mercoledì 3 febbraio 2010

Faccia a faccia Zapatero - Rajoy



La conclusioni di un faccia a faccia valido per le elezioni in Spagna, la comunicazione corporea dei candidati ha rivelato:
1. Rajoy ha uno sguardo troppo fisso e con gli occhi sgranati, inoltre non mostra mai le mani.
2. Zapatero è sicuramente più telegenico, coordina bene il parlato con i gesti, e sopratutto mostra le mani aperte.
Queste ultime sopratutto nella parte dei palmi aperti trasmettono onestà e verità.

Uno dei segni che usiamo incosciamente per valutare l'onesta e la schiettezza di una persona è osservarne i palmi.

Toccarsi il naso



Toccarsi il naso o le zone limitrofe è segno di fastidio. Lo possiamo osservare quando la persona prova disprezzo, rifiuto per quello che vede o sente (in questo caso lo ascolta da se stesso). Maggiore è la vicinanza al naso e/o la ripetizione dell'atto maggiore è lo stato di tensione negativa che si prova. In questo caso le parole appena pronunciate dal noto personaggio sono sicuramente coerenti con la sua reazione non verbale.

martedì 2 febbraio 2010

Sguardo monodirezionale



Il premier inglese Gordon Brown ogni volta che parla in pubblico non tradisce la sua preferenza a guardare a sinistra per l'80% delle volte. Dovrebbe sapere dai suoi consulenti di comunicazione che in questo modo potrebbe indispettire i "trascurati" alla sua destra.
Una efficace comunicazione richiede un certo equilibrio (50-50) nella direzione degli sguardi.

Una barriera parziale



I politici amano dare un'immagine calma e controllata, anche se come in questo caso l'ansia emerge in forma indiretta. Gordon Brown fa ricorso ad un classico gesto per mascherare il nervosismo, quello di giocherellare con il bottone del polsino. Gesto che non ha nessun senso logico tranne quello psicologico di offrire una barriera tra sè e gli altri che dà sicurezza. Spesso questo gesto o altri similari come: toccarsi il cinturino dell'orologio, stringersi o sfregarsi le mani sono utilizzati da persone ansiose o a disagio per la presenza di altre persone.

lunedì 1 febbraio 2010

le mani giunte a preghiera



In questo gesto vengono usate le mani giunte a preghiera che si muovono avanti e indietro, il suo significato trasmette che chi lo esegue è sicuro di quello che afferma e nello stesso tempo rimarca la diversa posizione presa dall'altro.

"un guizzo veloce della lingua"



La lingua che passa con un movimento veloce sul labbro inferiore. Lo stato di tensione determina la riduzione della secrezione salivare da qui la sensazione di secchezza delle labbra e quindi il riflesso conseguente.