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mercoledì 27 ottobre 2010

Dalla tensione alla felicità



In questo breve spezzone dell'intervista di Fabio Fazio all'AD fiat Sergio marchionne è interessante notare il significativo cambiamento di emozioni di quest'ultimo..
Nella parte iniziale Marchionne ci offre segnali di tensione negativa (mani intreccciate) e un'espressione facciale che comunica contrarietà ed insoddisfazione, a ulteriore conferma di ciò ci "regala" un segno di rifiuto (si morde l'interno delle guance). Fazio intanto manifesta un'espressione di ansia ed apprensione attraverso la punta del pollice in bocca (segnale di autoconforto). E qui comincia il cambiamento di Marchionne, infatti più parla di come sarebbero belli i conti Fiat se non ci fosse l'Italia portaperdite, più il suo volto denota felicità crescente unita ad un segno di sicurezza (mani a guglia per due volte).
Se fosse un attore sarebbe bravo, è forse più probabile che ci creda veramente...
Un bocca al lupo ai dipendenti fiat.

domenica 17 ottobre 2010

Il dubbio, la perplessità 2



Nella foto abbiamo il Ceo di Microsoft Steve Balmerr mentre ascolta qualcuno; il contesto è pubblico (convention, riunione, presentazione,ecc.). Ma come ascolta Balmerr?
Vediamo che ha il dito indice puntato sotto la base del naso (spesso associato al dubbio e alla perplessità), il braccio destro davanti a significare una barriera virtuale, potrebbe confermare la chiusura o la difesa delle proprie posizioni. L'espressione del viso neutra (senza alcuna espressione d'emozioni) potrebbe indicare in alternativa:
1. non vuole esprimere all'interlocutore espressioni troppo dirette,
2. non ha ancora espresso un giudizio finale su quanto dice l'interlocutore,

martedì 12 ottobre 2010

La noia, la sorpresa e infine il dubbio...



Questa foto dell'ex AD di Unicredit Alessandro Profumo, mi è subito piaciuta appena l'ho vista. Il contesto è chiaramente ufficiale, tipo conferenza stampa (logo unicredit alle spalle). Qui i gesti ci aiutano a tracciare un percorso sulle emozioni provate da Profumo (ascoltatore): Noia, sorpresa/perplessità.

Noia: il peso viso interamente appoggiato sulla mano a pugno chiuso, il pugno chiuso può indicare inoltre sentimenti negativi per il parlente/i.

Sorpresa/perlessità: le sopracciglia e le palpebre superiori sono sollevate, si notano le pieghe orizzontali della fronte. La bocca ha gli angoli verso il basso con il labbro inferiore che spinge verso l'alto (classico della perplessità).

Visto come è andata a finire, forse aveva non aveva tutti i torti...

domenica 10 ottobre 2010

Il dubbio, la perlessità.



Nella foto vediamo il nuovo premier inglese Cameron con il gesto classico della perlessità. Ci si gratta la fronte dopo che la persona ha visto o sentito qualcosa che gli suscita perplessità, qui il dito fa “le veci” del muscolo del volto. Abbiamo inoltre un'espressione del volto molto lontana dalla sicurezza, infatti già come se non bastasse l'espressione facciale evoca l'emozione dell'incertezza.

lunedì 4 ottobre 2010

Mettere in ridicolo l'altro...



In questa foto di gruppo abbiamo Sarkozy che compie il gesto del pollice verso qualcuno dietro di lui, il destinatario è il presidente Barroso. Tra i due ultimamente vi sono stati scontri a proposito del fatto dei rom espulsi dalla Francia. Ritornando al gesto di Sarkozy, usare il pollice per indicare qualcuno(senza poi nemmeno guardarlo) esprime la chiara intenzione di mettere il destinatario in ridicolo.
Se volete mettere in ridicolo qualcuno (io non lo consiglio), questa è la ricetta gestuale:

1. parlare della vittima a qualcun'altro presente,
2. non degnare la vittima di uno sguardo,
3. usare il pollice rovesciato per indicare la vittima
Il tutto da svolgere contemporaneamente

Attenzione che poi le vittime non si trasformino in carnefici...

domenica 3 ottobre 2010

Posizioni e potere



Ho trovato questa foto che risale sicuramente a qualche anno fa. Il luogo è Pisa e le due persone sono rappresentanti delle istituzioni cittadine. Ovviamente qui la coppa del mondo non c'entra ma piuttosto quello che appare dietro. Abbiamo una figura dominante e poi l'altro/a... Per scoprirlo basterà osservare questi elementi:

1.posizione del busto (dritta o reclinata)
2.distanza tra le mani di ciascun individuo (più o meno distanti)
3.distanza rispetto all'oggetto (lontato o vicino)
4.posizione della testa (dritta o reclinata di lato)
5.posizione delle mani (palmi aperti o chiusi)